Museo Zoologico

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Collezione Entomologica Achille Costa

Collezione Entomologica Achille CostaLa collezione Costa fu creata ex novo da A. Costa, direttore del museo dal 1860 al 1898, con le numerose escursioni sul campo in Europa, Africa e Asia. La Collezione attualmente vanta oltre 30.000 esemplari degli iniziali 100.000 insetti, importanti per i loro dati storico-faunistici e sistematici. La raccolta fu divisa in tre parti: collezione extraeuropea, collezione europea e collezione dell'Italia meridionale e insulare. Speciale attenzione fu rivolta alla Sardegna il cui materiale fu raccolto personalmente da Costa. La collezione entomologica dell'Italia meridionale e insulare faceva parte di una più vasta raccolta comprendente tutta la fauna dell'area napoletana denominata Collezione Speciale della Provincia e del Golfo di Napoli che fu la prima raccolta scientifica di tutti i taxa di tale area. La collezione riveste eccezionale ed unica importanza per la presenza dei tipi delle specie descritte dal Costa. La collezione, per ovvi motivi conservazionistici, non è esposta al pubblico.

Nella foto: Coleottero gigante africano, Petrognatha gigas (Fabricius, 1793).

Collezione Ornitologica

Collezione ornitologicaVastissima collezione, grazie alla solida e plurisecolare tradizione di studi naturalistici della città partenopea. La maggior parte degli esemplari risale alla prima metà del ‘900. È la più numerosa tra le collezioni di vertebrati del museo, sia per il numero di taxa sia per gli oltre 2400 individui che la costituiscono. La serie più antica risale al 1812, ovvero l’anno precedente alla fondazione museale, e comprende esemplari raccolti da Luigi Petagna per l’insegnamento della Zoologia. Comprende uccelli provenienti da grandi raccolte italiane come quelle preparate dalla fiorentina Cecilia Picchi e dal napoletano Mario Schettino, entrambe considerate tra le più importanti, a livello nazionale. Si segnalano i primi e unici reperti per Napoli di Gufo reale (Bubo bubo) e Gufo di palude (Asio flammeus), nonché lo Svasso collorosso (Podiceps grisegena) di Napoli e il Marangone minore (Microcarbo pygmaeus) di Ischitella (NA).

Nella foto: Svasso collorosso (Podiceps grisegena (Boddaert, 1783)), rinvenuto a Napoli.

Collezione di Invertebrati (Madrepore e Conchiglie)

MadreporeLa raccolta di madrepore tropicali (130 esemplari circa) è stata acquistata dal Museo nel 1950 dal Gabinetto di Anatomia comparata dell'Università di Napoli: essa fu allestita con reperti raccolti in Mar Rosso. Sono degni di nota esemplari dei generi Fungia, Aeropora, Porites, Maeandrina, Pavona e Cladocora appartenenti alla raccolta del Mar Rosso e Astroides calicularis proveniente dal Golfo di Napoli. La raccolta Vettor Pisani fu costituita tra il 1882 e il 1885 da G. Chierchia, un ufficiale della Marina Militare, in seguito ad alcune spedizioni scientifiche, eseguite con la pirocorvetta Vettor Pisani, cui collaborarono tecnici istruiti dalla Stazione Zoologica di Napoli per le raccolte dei preparati.

La Collezione Malacologica fu organizzata da Carlo P. Franceschini su incarico di Monticelli nei primi del '900. Essa includeva materiale mediterraneo raccolto da Costa, Scacchi e Spiridione Brusina, i resti delle collezioni antiche di Poli e Sangiovanni. Comprende un gran numero di esemplari di specie mediterranee ed esotiche. È divisa in due sezioni: la prima, che mostra tutte le specie della malacofauna del Mediterraneo, la seconda, che rappresenta le principali famiglie di tutte le classi di molluschi. Attualmente la collezione, benché impoverita per i trafugamenti che si sono verificati nel Museo durante la Seconda Guerra Mondiale, resta una rassegna esauriente delle specie viventi nel Bacino Mediterraneo. Tra gli esemplari più interessanti oggi esistenti va annoverato quello di Patella ferruginea proveniente dal Golfo di Napoli, dove un tempo viveva e dove attualmente pare sia estinta.

Nella foto: Patella ferruginea (Gmelin, 1791) proveniente dal Golfo di Napoli.