“I minerali!
Rarità da tutto il mondo”
Sala Monumentale del Real Museo Mineralogico.
Collezioni
Forme perfette, colori brillanti, gemme e pietre dure: un tuffo tra i minerali del mondo, un viaggio tra il tempo e lo spazio. Più di 45.000 minerali suddivisi in Collezioni e poi rocce, strumentazioni scientifiche e didattiche, libri. Molti minerali sono arrivati nel Museo più di 200 anni fa e conservano ancora intatto tutto il loro fascino. Le collezioni sono esposte su un’area di oltre 800 metri quadrati e uno dei vanti del museo è la più ricca e più antica collezione pubblica di minerali vesuviani.
La Grande Collezione raccoglie campioni provenienti da tutto il mondo esposti nelle vetrine e bacheche della Sala Monumentale; la collezione Grandi Cristalli, formata da cristalli di grandi dimensioni dalle forme perfette e regolari; la Collezione Vesuviana, unica nel suo genere per numero di reperti custoditi che di specie rappresentate; la piccola ma significativa collezione di meteoriti con due esemplari di pallasite caduti in Siberia nel 1749; la collezione dei Minerali dei Tufi Campani, con alcune rarità in esposizione; la collezione Cristalli Artificiali, iniziata da Scacchi nella prima metà dell’Ottocento ed infine la collezione Pietre Dure, costituita da minerali e rocce sia naturali che lavorati.
Curiosità
Eccezionale coppia di cristalli di quarzo ialino proveniente dal Madagascar dal peso di 480 kg, donata al Re di Napoli Carlo di Borbone nel 1740.
Storia
Nel centro storico di Napoli, in un magnifico palazzo cinquecentesco, Collegio Massimo dei Gesuiti fino al 1767, più di 200 anni fa Ferdinando IV di Borbone istituì il Real Museo Mineralogico per promuovere lo studio della mineralogia, una scienza ancora per nulla conosciuta nel Regno di Napoli ma «tanto utile per le pubbliche finanze». Come sede fu scelta la prestigiosa biblioteca del Collegio e nell’aprile del 1801 il museo fu inaugurato. Dalla data di istituzione all’apertura al pubblico trascorsero circa tre anni durante i quali furono realizzati lavori di ristrutturazione, la decorazione pittorica e scultorea e infine l’allestimento del museo. Da quei primi anni dell’Ottocento tante vicende storiche hanno interessato il Museo: l’arrivo dei francesi che per circa dieci anni governarono nel Regno di Napoli migliorando quanto iniziato dai Borbone, la nomina a Direttore nel 1844 del mineralogista Arcangelo Scacchi che trasformò il Museo da importante istituzione locale a istituzione di livello europeo, al declino legato ai pochi investimenti e a calamità naturali, alla rinascita degli ultimi trent’anni che ha riportato il Real Museo Mineralogico ad occupare un posto di primo piano tra i musei scientifici italiani ed esteri.
Opale di fuoco, Queretara, Messico e Berillo varietà acquamarina, Adun-Cholon, Russia.
Direttore Tecnico
dr. Carmela Petti
.