Museo di Paleontologia

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Collezione ittiologica

Colobodus latusCostituitasi a partire dall’Ottocento la grande collezione ittiologica riunisce, in prevalenza, fossili dei giacimenti campani: Giffoni Valle Piana (SA) del Triassico medio, Pietraroja (BN) e Castellammare di Stabia (NA) del cretacico, località investigate soprattutto da O. G. Costa che si interessò al loro studio di dettaglio. Nel 2011 è stata immessa nel patrimonio una cospicua raccolta di pesci del Cretacico e del Giurassico medio della provincia di Caserta ancora poco noti in letteratura. Alle collezioni locali si aggiungono collezioni minori alcune, come ad esempio quella della località francese di Cerin, significative non tanto per la qualità degli esemplari ma in quanto testimonianza di affioramenti ormai scomparsi. Ammonta ad oltre 200 esemplari, infine, l’ittiofauna terziaria di Tremembè e Taubatè del Brasile con caratteri di una tipica associazione di acqua dolce.

Nella foto: Colobodus latus, Giffoni Valle Piana, Salerno, Triassico medio.

Collezione di vertebrati pleistocenici di Pignataro Interamna

Colobodus latusLa Collezione di vertebrati pleistocenici di Pignataro Interamna, nei dintorni di Cassino, comprende avanzi di mammiferi (Stephanorhinus sp., Hippopotamus amphibius, Bos primigenius, Bison priscus, Cervus elaphus) e di grandi proboscidati che vivevano al margine del grande bacino d’acqua della Valle del Liri, unitamente a un certo numero di manufatti in pietra. Tra i reperti più significativi il cranio di Elephas antiquus italicus, ritrovato nel 1949 e immesso, un anno più tardi, nel Museo dopo una lunga trattativa tra il Prof. G. De Lorenzo e Vincenzo Tiseo, proprietario del terreno. Il rinvenimento del cranio, in condizioni ottimali, costituì un passo decisivo per lo studio di questo genere consentendo, al tempo stesso, di ricostruire le condizioni paleoclimatiche e paleogeografiche allora dominanti.

Nella foto: Elephas antiquus italicus, Pignataro Interamna, Valle del Liri, Frosinone, Interglaciale Riss-Würm.

Invertebrati

Promicoceras planicostaLa vasta macroarea invertebrati include Collezioni prestigiose, di grande interesse. Riferite a vari gruppi sistematici si identificano con il nome dello studioso che le costituì o con la località di raccolta. Tra queste le Collezioni: Scacchi (Molluschi di Gravina di Puglia); Bassani (Molluschi di San Polo Matese); Parona (Rudiste dell’Italia centro-meridionale); Costa (Foraminiferi e Ostracodi); Echinidi di Baselice (BN); Molluschi del Piemonte.

Di recente acquisizione una singolare raccolta di oltre 40000 sezioni sottili e 20000 campioni litologici. La collezione, di eccezionale rilevanza qualitativa, è frutto degli studi condotti dal prof. De Castro sulla morfologia e struttura di organismi animali (principalmente Foraminiferi) e vegetali (alghe verdi Dasicladali e Volvocali e Cianoficee) delle successioni mesozoiche. Nella sua globalità rappresenta un'essenziale banca-dati alla quale riferirsi per gli studi su questo settore di ricerca.

Nella foto: Promicroceras planicosta, Lyme Regis, Dorset, Inghilterra, Giurassico inferiore.