Museo di Antropologia

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Le Collezioni osteologiche

Cranio megalocefaloSettore di punta del Museo è la Cranioteca di Giustiniano Nicolucci acquisita alla fine dell’Ottocento. Con oltre 2000 crani umani, la Collezione realizzata nell’ambito degli studi di Antropologia “razziale” rappresenta oggi uno straordinario archivio di biodiversità. Numerosi reperti con segni di malformazioni, traumi e malattie, recentemente riscoperti dai depositi, costituiscono una preziosa documentazione della presenza in antiche popolazioni di malattie che ancora oggi affliggono l'umanità. Tra i crani patologici figurano anche quelli della Collezione Zuccarelli del disciolto Istituto di Antropologia Criminale. Notevole suggestione e interesse scientifico rivestono quattro mummie umane sudamericane di epoca precolombiana di cui è stato ricostruito l’antico contesto funerario per comunicare ai visitatori l’importanza che i popoli preincaici riservavano al culto dei morti.

Nella foto: Cranio megalocefalo di “Maria la Strega”, Napoli, 1900.

Le Collezioni archeologiche

Ascia in bronzoPreziosa documentazione della Preistoria di popolazioni di diversi luoghi del mondo, le Collezioni archeologiche di fine ‘800 inizi ‘900 hanno il pregio di provenire da noti siti. Al Paleolitico appartengono i bifacciali acheuliani di 400.000- 200.000 anni fa ritrovati a Venosa in Basilicata; i manufatti in osso e in pietra scheggiata del 10000-9000 a.C. della Grotta Romanelli in Puglia; gli strumenti litici da Abbeville e Le Moustier in Francia. Prestigiose asce in pietra levigata della Collezione Nicolucci attestano il Neolitico in Italia e in Europa. Notevoli gli strumenti in quarzite originari degli Stati Uniti. Dagli scavi di H. Schliemann nei più bassi strati di Troia proviene la Collezione di utensili in pietra ascrivibili a popolazioni dell’antica Età del Bronzo. Degni di nota i reperti ceramici dell’Età dei Metalli da Grotta delle Felci a Capri e da Grotta Nicolucci a Sorrento.

Nella foto: Ascia in bronzo, Monte Solaro, Capri, Età del Bronzo.

Le Collezioni etnografiche

Statuina di maiale selvaticoLe Collezioni etnografiche attestano le esplorazioni scientifiche condotte da studiosi italiani tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento in varie regioni del mondo, spesso in terre di conquista. Tra tutte spicca la Collezione di calchi facciali di tipi somatici africani e asiatici eseguita da Lidio Cipriani negli anni 1927-30. Chiara testimonianza degli studi e delle ideologie razziste del secolo scorso, essa è divenuta, grazie alla recente valorizzazione, un efficace strumento di divulgazione delle attuali conoscenze sulla diversità biologica e culturale del genere umano. Vari materiali documentano lo stile di vita di popolazioni indigene viventi in perfetto equilibrio con la natura, purtroppo in via di estinzione. Tra questi, le collezioni di oggetti dell’Isola Palawan nelle Filippine e della Piccola Andaman nell’Oceano Indiano. Pregiate le aste cerimoniali in legno dei Maori.

Nella foto: Statuina di maiale selvatico in legno, Isola Palawan, Filippine.

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